Sempre più spesso incontro persone che mi dicono: "Sai che vorrei fare yoga", "Sai che mi piacerebbe provare", ecc. Quando chiedo loro "Come mai" la risposta è quasi sempre, "Perché mi affascina", "Perché sono stressato", "Perché sono sempre arrabbiato"... La mia esperienza è certamente simile a quella di molti altri e secondo me sotto sotto c'è un perché...
Ero all'Università quando una compagna di corso si mise a raccontarci che aveva iniziato a frequentare un corso di yoga, il primo pensiero che mi saltò in mente: "Yoga? Non so cosa sia ma voglio farlo pure io!" Poco dopo trovai un volantino che parlava di un corso di yoga, non ricordo quale, però sul foglio era specificato che durante le lezioni si dovevano usare solo abiti bianchi e che dovevano essere indossati esclusivamente per la pratica, questa cosa mi turbò parecchio e inoltre il costo del corso a quel tempo risultava proibitivo per le mie tasche, non credo fosse lo stesso corso che frequentasse la mia amica, ma lì per lì mi scoraggiai subito e non diedi seguito alla mia ricerca. Non ricordo nemmeno il periodo preciso, ma anche mio padre che era insegnante, un anno scelse come corso d'aggiornamento proprio lo yoga, dentro di me pensavo: "Anch'io voglio fare Yoga!".
Finché ci fu un momento particolarmente stressante in cui lavoravo molte ore a fila e bevevo cinque caffè al giorno, così nella mia mente si formulò quest'altro pensiero: "Non ho più scuse. Finalmente è giunto il momento di fare yoga!".
Dunque era chiaro, mi serviva più o meno una scusa buona per iniziare.
Cominciai a fare la mia bella ricerchina, ora c'era internet dalla mia parte. Da bravo topolino di biblioteca vagliai e valutai costi, pro-contro di tutte le scuole che c'erano a Verona e finalmente presi l'appuntamento per la mia prima lezione di prova gratuita. Scelsi lo Yoga Kundalini ignorando la differenza tra una scuola di pensiero e l'altra, in quell'occasione feci l'incontro fondamentale con quella che ancora oggi è la mia insegnante, sono passati otto anni e la lezione del mercoledì è un appuntamento sacro.
Ricordo la meditazione che facemmo durante la lezione, la mia prima meditazione: Siedi diritto a gambe incrociate. Solleva entrambe le mani all'altezza delle spalle. Gomiti in basso. Punta il dito indice ed il medio in alto e usa il pollice per trattenere le altre due dita. Occhi chiusi. Ritmicamente allarga e richiudi indice e medio. Continua per 11 minuti.
Non sapevo cosa stavo facendo ma è sicuro che nonostante la fatica fisica il giorno seguente ero esaltata da tutto ciò, andavo dai miei colleghi a raccontare di questa meditazione e di come mi sentivo un po' pirla a stare seduta in quella posizione ad aprire e a chiudere le dita, ma allo stesso tempo di come mi piacesse e di come mi sentissi bene nel farlo. Non avevo idea di dove mi avrebbe portato lo yoga, una cosa però era certa, tutte le tensioni al collo e alle spalle che avevo accumulato in anni di nullafacenza fisica in poco tempo si erano dileguate, mi sentivo meno stressata e mi bastava quella lezione settimanale per ricaricarmi di energia e benessere fino all'appuntamento seguente. Cominciavo a prendere più confidenza con certe tematiche, sentire raccontare di chakra, energia, nadi, aura mi incuriosiva, la mia parte razionale non discuteva l'idea di possedere dei corpi sottili. Cominciavo a confrontarmi con le mie resistenze mentali, potevo notare come pian piano alcune resistenze crollavano, magari se ne formavano altre, ma cominciavo decisamente a sviluppare volontà e capacità di andare oltre i limiti mentali che mi ponevo abitualmente.
Benedico il mio incontro con lo Yoga Kundalini, lo yoga mi ha aperto la strada, mi ha preso per mano e mi ha accompagnato aiutandomi a cambiare prospettive, più andavo avanti, nonostante alcuni periodi no in cui la mente combatteva e rifiutava, più capivo che lo yoga era un dono e una strada da continuare a percorrere. Cominciavo a comprendere che lo yoga non era solo l'appuntamento del mercoledì o una posizione tenuta perfettamente fino al tempo necessario: lo yoga è la connessione. Yoga è ogni singolo istante vissuto pienamente nel qui ed ora, yoga è ogni situazione spinosa che ti si presenta e affronti svincolato dall'abitudine e dai soliti punti di vista. C'è una frase di Yogi Bhajan, colui che ha portato alla conoscenza dell'Occidente lo Yoga Kundalini, che a me piace molto: "Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine in cima a una montagna e fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gente che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno". Rende l'idea. Molto pratico. Lo yoga è una tecnologia al nostro servizio che aiuta a portare l'attenzione al nostro Centro e svela l'Illusione. Perciò sempre più persone in questo periodo di forte cambiamento cercano lo yoga "istintivamente", come è successo a me. Tendere verso ciò che c'è di più vero in noi è un'attitudine naturale che prima o poi si rivela in tutti. E se non sarà in questa incarnazione, sarà in un'altra.
Devo ringraziare lo yoga anche per le persone meravigliose che ho conosciuto grazie alla sua pratica, provo a lanciare un appello e chissà... sarebbe bello se qualcun altro avesse voglia di raccontare qui sul blog il suo incontro con lo yoga e cosa ha significato questa esperienza per lui.
Sat Nam!
M.K.V.
Benedico il mio incontro con lo Yoga Kundalini, lo yoga mi ha aperto la strada, mi ha preso per mano e mi ha accompagnato aiutandomi a cambiare prospettive, più andavo avanti, nonostante alcuni periodi no in cui la mente combatteva e rifiutava, più capivo che lo yoga era un dono e una strada da continuare a percorrere. Cominciavo a comprendere che lo yoga non era solo l'appuntamento del mercoledì o una posizione tenuta perfettamente fino al tempo necessario: lo yoga è la connessione. Yoga è ogni singolo istante vissuto pienamente nel qui ed ora, yoga è ogni situazione spinosa che ti si presenta e affronti svincolato dall'abitudine e dai soliti punti di vista. C'è una frase di Yogi Bhajan, colui che ha portato alla conoscenza dell'Occidente lo Yoga Kundalini, che a me piace molto: "Questo non è lo yoga che si pratica in solitudine in cima a una montagna e fuori dalla realtà, è stato insegnato per la gente che lavora, che ha una famiglia e che è sottoposta agli stress di ogni giorno". Rende l'idea. Molto pratico. Lo yoga è una tecnologia al nostro servizio che aiuta a portare l'attenzione al nostro Centro e svela l'Illusione. Perciò sempre più persone in questo periodo di forte cambiamento cercano lo yoga "istintivamente", come è successo a me. Tendere verso ciò che c'è di più vero in noi è un'attitudine naturale che prima o poi si rivela in tutti. E se non sarà in questa incarnazione, sarà in un'altra.
Devo ringraziare lo yoga anche per le persone meravigliose che ho conosciuto grazie alla sua pratica, provo a lanciare un appello e chissà... sarebbe bello se qualcun altro avesse voglia di raccontare qui sul blog il suo incontro con lo yoga e cosa ha significato questa esperienza per lui.
Sat Nam!
M.K.V.
Nessun commento:
Posta un commento