domenica 6 settembre 2015

Un Altro Mondo film documentario di Thomas Torelli. La proiezione del 5 settembre a San Bonifacio e l'incontro con il regista

La sala è piena al di sopra delle già buone aspettative di Barbara Marchi l'organizzatrice dell'evento "Pensavamo potessimo arrivare a 200 invece siamo in 500, grazie". 
E' fantastico per me vedere la sala gremita, così tante persone che possano interessarsi agli argomenti che propone il film, concordo con Thomas Torelli quando dice: "5, 10 anni fa sarebbe stato impossibile vedere qui tutta questa gente e probabilmente 15 anni fa saremmo stati in due spettatori, io e la neuro", Thomas ha una bella ironia e mi piace, sento risuonare in me le cose di cui parla, non solo nel film ma anche rispondendo alle domande del pubblico. 
"Un Altro Mondo" lo presenta così: questo film parla di "filosofia, scienza, popoli ancestrali, tutto questo tenuto insieme dall'Amore, perché sarà l'unico film d'amore in cui non ci saranno baci", ci racconta di come non veniva ben compreso all'inizio da chi andava per promuovere la sua idea, delle difficoltà avute in 3 anni e mezzo di gestazione del documentario, poi di questi 14 mesi di tournee in giro per l'Italia e della cosa più bella per lui: l'incontro con le persone. Per la prima volta mostra in pubblico il trailer del suo ultimo lavoro Food ReLoveUtion che tratta lo scomodo tema del cibo, tutto ciò che mangiamo ha delle conseguenze. Poi parte il film. 
Le immagini di una natura spettacolare, il contrasto con la nostra civiltà super tecnologica e meccanizzata, il racconto di personaggi da tutto il mondo, ricercatori non solo del mondo scientifico ma anche del mondo spirituale, filosofi e appartenenti a culture legate a tradizioni delle antiche Americhe. Grandi nomi: Vittorio Marchi, Massimo Citro, Emilio Del Giudice, Giorgio Cerquetti, Masaru Emoto (è la sua ultima intervista prima della scomparsa), Gregg Braden, Igor Sibaldi, Enzo Braschi, ecc.
Stiamo tornando a un ri-avvicinamento tra scienza e spirito. La scienza con l'avvento della fisica quantistica e del concetto di entaglement ri-scopre conoscenze perdute dalla nostra memoria, ma da sempre appartenute al genere umano. La vibrazione e il concetto di connessione tra tutto l'esistente nel cosmo sono spiegati ammirevolmente dagli interventi e dalle immagini del documentario. Il film per me a tratti è stato molto emozionante e per nulla piacione, didattico al punto giusto, è davvero il film che tutti possono ben comprendere, il messaggio è chiaro e può arrivare anche a chi non conosce questi argomenti, utile come dice il regista ad essere diffuso tra amici e parenti "per non cantarsela e suonarsela da soli", come spesso accade. Il concetto che permea il film è che "Tutto è Uno" e io non sono altro che un altro te stesso In Lak'ech (il saluto Maya citato nel film). Tanti gli applausi alla fine della proiezione, poi parte il dibattito con le domande dal pubblico.
"E' un film che smuove le coscienze e invita a camminare nella bellezza" cita la moderatrice, il film è autoprodotto, racconta Thomas, e "devo ringraziare l'aiuto delle persone giuste che hanno messo il loro cuore davanti al portafoglio", grazie alla collaborazione e alla condivisione del suo intento con loro è riuscito a realizzare 200 proiezioni in tutta Italia e a distribuire il film in maniera indipendente, è tutto partito dal basso, grazie a questa straordinaria connessione.
La prima domanda del dibattito la riporto interamente perché contiene molti concetti fondamentali per me: 
"Quale è stata la scintilla primordiale per realizzare questo film?"
"Ho avuto la fortuna di essere un po' sfortunato nella mia vita e questo mi ha dato il tempo di riflettere su alcune cose, cioè che nella vita ci sono due problemi fondamentalmente e due modi fondamentalmente per risolvere i problemi: il primo è quello pragmatico che conosciamo tutti, quindi se abbiamo un problema dobbiamo per forza risolverlo, il secondo è quello più filosofico, che è quello che col tempo ho capito che si sposava meglio con la mia vibrazione e che secondo me era quello più giusto da utilizzare. C'è una bellissima frase di Milton che ho cercato di fare mia che dice che l'uomo ha in sé un suo proprio luogo, del paradiso può fare l'inferno e dell'inferno il paradiso, questa frase con la sua semplicità in qualche modo ti mette di fronte a uno specchio e ti dice che qualsiasi cosa che succede innanzitutto siamo in grado di risolverla, perché probabilmente l'Universo non ci mette nessun ostacolo di fronte a noi che non siamo in grado di risolvere, probabilmente quel problema che in quel momento stiamo cercando di risolvere è lì perché in quel momento dobbiamo fare quel passaggio evolutivo, e il secondo che qualsiasi cosa vista in maniera diversa cambia di prospettiva. Se un problema lo vedo dall'alto diventa minuscolo, se lo vedo dal basso lo vedo insormontabile. Questo ovviamente sembra facile detto da qui, ma quando lo vivi tutti i giorni ti rendi conto che per farlo tuo hai bisogno di studiare, hai bisogno di leggere, hai bisogno di partecipare a convegni, ed è quello che ho fatto per cercare di capire sempre più questo "Altro Mondo", per cercare sempre più di capire come fare per vivere queste realtà in questo modo e per fare della mia vita in qualche modo il più possibile il mio piccolo capolavoro. Nel frattempo facevo anche il regista [...] io faccio film su due cose, o le cose che mi appassionano o le cose che mi indignano, questa è una cosa che mi appassiona e quindi sapevo che un giorno l'avrei trattata in un film, solo che avevo paura del giudizio, avevo paura di essere tacciato da regista fricchettone, quindi per paura del giudizio stavo lì con queste valanghe di appunti su questo progetto che prendevano polvere nel cassetto, e passavano i mesi, passavano gli anni ma il film non iniziava ad essere girato. E' successo che a marzo del 2011 mio padre ha lasciato il corpo e questa esperienza, ovviamente dolorosa, mi ha fatto soffrire, ma mi ha messo anche nelle condizioni che quello era il momento in cui questo film doveva essere fatto, per questo, questo film, è quello che di più in assoluto nella mia vita parla di me, parla del mio percorso ed è un film introspettivo a tutti gli effetti. Questo è il risultato di un mio percorso di tre anni e mezzo, non so se mi sia costato più o meno di tre anni e mezzo di psicoterapia, però so che è stato utile per me e spero possa essere utile a qualcun altro" 
La genuinità della risposta arriva, le domande continuano e noto una sorta di filo conduttore nelle risposte, è quello che mi balza agli occhi, "tutto è partito dal basso e tutto si sta espandendo dal basso" e mi va di intervenire (contrariamente alla mia ansia di esprimermi in pubblico, soprattutto con un microfono in mano): "Tutto è partito dal basso e tutto si sta espandendo dal basso ed è giusto così secondo me, perché è venuto il momento in cui le cose devono partire da noi per primi, non dobbiamo aspettarcele da fuori da qualcuno che ce le dia e che ci arrivino così per grazia ricevuta. Si, l'Universo è qua e ci assiste, però deve partire da noi, siamo noi i primi a dover andare incontro alle cose belle che ci possono accadere, altrimenti non succede nulla se siamo qui seduti ad aspettare qualcosa dall'alto, hai fatto benissimo a muoverti ed è bellissima questa cosa che dicevo prima è molto bello vedere la sala piena, vedere tutte queste persone. Insomma solo che complimenti, grazie." Per me era importante sottolineare questa cosa, perché come Thomas, e come molte altre persone, la sto applicando con devozione: siamo noi l'unica fonte della nostra gioia o del nostro dolore, niente o nessuno ci può impedire di realizzare qualcosa se davvero lo vogliamo con tutto noi stessi e ci accorgiamo che il potere di cambiarci e dunque modificare le cose che stanno fuori è solo ed esclusivamente nostro, non esiste altra via, parte da noi, è per tutti noi, esistono ricchezza e abbondanza sufficienti per ognuno, ma lo vogliamo sul serio? Siamo in grado di metterci in gioco in questa realtà illusoria? La nostra anima ha desiderato essere qui, un motivo c'è, un motivo c'è se siamo esattamente a questo punto in queste condizioni.. Il Cambiamento parte da noi e ora citerò la solita frase ma è legge scolpita nella roccia, "siamo gocce in un mare immenso, ma il mare è composto da gocce", queste gocce vibrano e risuonano. Come vogliamo vibrare e risuonare in questo mare?
Io ringrazio ancora Thomas Torelli per il suo contributo vibratorio in questo mare, lo ringrazio perché ha risposto alla nostra vibrazione di Associazione che sta tentando di portare dal basso, coi mezzi che al momento ha, un determinato messaggio e perché ci appoggia in questa avventura della raccolta fondi pro Nepal dedicata ad Hanuman Onlus. Io e tutti i miei compagni di viaggio vi aspettiamo numerosi alla proiezione del 10 settembre a Verona a Forte Sofia e chiudo con una frase di Thomas su "Un Altro Mondo" che ben lo descrive:  "Questo film non insegna niente a nessuno, questo film ci ricorda cose che la nostra anima ha sempre saputo".
Grazie.
M.K.V.

Per maggiori info legate al film, alla vendita dei DVD e per realizzare una proiezione nella vostra città: www.unaltromondo.net 

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